TI RACCONTO LA STORIA

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Zugaro, Stefano - Intervista - Roma, Italia (IT) - 2007-05-15

Annotazioni
Rif. Testo
01:00:00:00 Inizio del media 1
01:00:00:10 Inizia a lavorare in manicomio nel settembre del 1968, dopo aver frequentato un corso della durata di un anno. Alla fine del corso, l’Amministrazione di centro-destra apre le assunzioni, ma si tratta di assunzioni per favoritismo: gli infermieri furono assunti a discrezione della Giunta e dell’Assessorato. Zugaro era stato uno dei primi del corso ma, invece che essere assunto a giugno, entrò a lavorare al Santa Maria della Pietà a settembre, nella seconda tornata delle assunzioni. / 1968 / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Eventi storici / Contestazione giovanile / Infermieri / Regione Lazio / Enti / Scuola / Corsi di formazione
01:00:02:23 Nasce a Roma nel 1943. Negli anni Cinquanta abitava a Monte Mario. Era una situazione analoga a quella degli operai che lavoravano vicino alla FIAT. Il Santa Maria della Pietà era la “fabbrica della follia” del quartiere. / 1940-1945 / [1943] / Italia / Roma / Monte Mario / FIAT
01:00:03:05 E’ fortemente critico nei confronti dell’istituzione totale: dice, ad esempio, che il compito dell’istituzione era quello di tenere lontane, separate dalla società le persone che disturbavano, che erano pericolose. Lo spazio manicomiale era cinto da un alto muro con dei vetri sbriciolati sopra: era un confine invalicabile. / 1946-1967 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Monte Mario / Concetti e definizioni di manicomio / Paura / Paura del "folle" da parte della società esterna
01:00:04:00 Nei pressi del manicomio passava la ferrovia, la linea Roma-Viterbo, e da piccolo Stefano andava a spiare i pazienti che lavoravano presso l’azienda agricola. Il manicomio era un luogo di detenzione dove il paziente, per effetto della Legge Giolitti, perdeva ogni diritto civile. / 1946-1967 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Monte Mario / Pazienti / Lo spazio manicomiale / Lavoro e retribuzione / Lavoro e retribuzione in manicomio / Leggi e regolamenti / Legge 36/1904 / [Azienda Agricola]
01:00:04:51 I regolamenti fascisti degli anni 1934 e 1936 prevedevano l’internamento con ricovero sperimentale. Una prima diagnosi avveniva nei commissariati. Se si trattava di un secondo ricovero si era macchiati come “recidivi” e ciò rendeva più brevi i tempi di internamento. Se si trattava di primo ricovero in genere si veniva inviati dalla neuro, la quale selezionava i pazienti non solo sulla base della diagnosi, ma anche del censo. Erano già attive delle cliniche private, gestite dagli stessi primari dei reparti dell’Ospedale Psichiatrico. Non esisteva la formula di ricovero volontario. / 1919-1939 / [1934] / [1936] / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Leggi e regolamenti / Diagnosi mediche / Diagnosi mediche fuori dal manicomio / Forze dell'ordine / [Neuro] / Cliniche
01:00:07:20 Ricorda il detto “vai a prendere il 35”, in uso a Roma. / 1946-1967 / Italia / Roma / Monte Mario / [Tram 35]
01:00:07:42 Grazie al movimento studentesco gli infermieri scoprono di essere un ingranaggio dell’istituzione, che, come il paziente, aveva una vera e propria “carriera morale” nel manicomio. Per i pazienti c’erano in realtà due sintomatologie: una con cui si entrava nell’istituzione e una data dalla stessa istituzione. Il paziente incorporava il manicomio come gli infermieri incorporavano il regolamento. / 1968 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Eventi storici / Contestazione giovanile / Infermieri / Concetti e definizioni di manicomio / Diagnosi mediche / Diagnosi mediche fuori dal manicomio / Diagnosi mediche in manicomio / Leggi e regolamenti / Regolamento / Sindrome istituzionale
01:00:08:56 Entra negli anni del sovraffollamento del manicomio. Nel 1968 c’erano oltre 2.000 degenti, ma l’Ospedale Psichiatrico avrebbe potuto internarne al massimo 1.300-1.400. / 1968 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Pazienti / Lo spazio manicomiale
01:00:09:27 Chi era più fortunato veniva ricoverato nelle cliniche private o in istituti religiosi invece che al manicomio. / 1968 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Pazienti / Istituti e Collegi di carità / Cliniche
01:00:09:59 Spesso, quando si trattava di un primo internamento, si passava attraverso il ricovero alla Neuro. / 1968 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / [Neuro] / Pazienti
01:00:11:26 Gli infermieri erano più di 700, di cui circa 360 uomini. Non c’erano contatti tra donne e uomini del personale: erano separati e, prima del 1968, entravano in orari sfalsati per non incontrarsi nemmeno al cancello d’ingresso del manicomio. Secondo il regolamento del 1934, voluto da Mussolini, non doveva essere presente personale femminile che fosse sposato o avesse figli, in quanto la dedizione al lavoro doveva essere totale. / 1968 / [1934] / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Leggi e regolamenti / Regolamento / [Benito Mussolini] / Infermieri / Lavoro e retribuzione / Lavoro e retribuzione in manicomio / Familiari / Familiari di altri
01:00:12:06 L’infermiere era un “secondino”. Secondo Zugaro, il movimento romano si è distinto da quelli sorti nel resto dell’Italia (Trieste, Arezzo…) perché qui il “secondino” lottava con il recluso. L’ammissione del paziente prevedeva un periodo di quindici giorni di osservazione. L’ingresso dell’infermiere era sancito dalla sua adesione totale al regolamento. Tale regolamento faceva riferimento al Codice Penale, non al Codice di Procedura Civile. L’infermiere prendeva in consegna persone, non era una figura professionale curante ma un “carceriere”. Il Codice prevedeva delle sanzioni in caso di fuga o di maltrattamento del paziente. / 1968-1977 / [Registro delle consegne] / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Eventi storici / Contestazione giovanile / Infermieri / Trieste / Arezzo / Pazienti / Leggi e regolamenti / Regolamento / Sindrome istituzionale / [Codice Penale] / [Codice di Procedura Civile]
01:00:16:45 Le suore erano le “custodi” più efficienti ed erano circa 70. Gestivano la struttura per conto dell’Amministrazione Provinciale. Le suore lavorano nei padiglioni (ad ogni padiglione erano assegnate due suore), negli uffici amministrativi, ma anche nei servizi generali. Dormivano nel reparto ed erano per questo garanzia di continuità del controllo. Potevano anche fare le veci del medico di reparto. / 1968 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Suore / Politici / Psichiatri / Lo spazio manicomiale / Provincia di Roma
01:00:18:56 Il regolamento proibiva di portare il giornale a lavoro. / 1968 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Media / Infermieri / Lavoro e retribuzione / Lavoro e retribuzione in manicomio / Leggi e regolamenti / Regolamento
01:00:19:50 Sia il paziente che l’infermiere in manicomio sono vittime di una vera e propria “carriera morale”, fatta di spersonalizzazione e di controllo capillare. A questo proposito, ricorda alcuni meccanismi di controllo cui erano soggetti gli infermieri, tra cui l’orologio marcatempo. Si trovò la maniera di aggirare questo meccanismo di controllo. / 1968 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Pazienti / Infermieri / Sindrome istituzionale / Orologio marcatempo
01:00:23:15 Si aprivano inchieste giudiziarie per qualsiasi motivo: morte del paziente o lesione provocata senza giustificato motivo. Alcuni infermieri accettavano tacitamente questa modalità di lavoro. Altri presero avvio proprio da questi elementi per sviluppare una lotta sindacale. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Pazienti / Infermieri / Regolamento / Leggi e regolamenti / Politici / Sindacato
01:00:25:56 Grazie al movimento studentesco gli infermieri scoprono di essere un ingranaggio dell’istituzione, che, come il paziente, aveva una vera e propria “carriera morale” nel manicomio. Il movimento studentesco partecipava alle lotte degli infermieri senza avere il permesso di entrare. Neanche il Consigliere Provinciale della Commissione di Sanità poteva entrare senza l’autorizzazione del Direttore del manicomio e del Presidente dell’Amministrazione. Una volta l’assessore Agostinelli invitò degli studenti di medicina ad un’assemblea con i sindacati, i lavoratori e parte dell’Amministrazione Provinciale. L’assemblea ebbe luogo in teatro. Il personale rimase quasi spaventato dall’ingresso degli studenti: non era favorevole ad alcun cambiamento. Si trattò di un’assemblea di denuncia contro quei medici che si dicevano di sinistra, ma che, nei fatti, non lo erano e che magari dirigevano padiglioni in cui i bambini venivano legati. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Pazienti / Infermieri / Sindrome istituzionale / Eventi storici / Contestazione giovanile / Politici / Direttori del manicomio / Psichiatri / Nando Agostinelli / Provincia di Roma / Lo spazio manicomiale / Trattamenti sanitari / Contenzione / Enti
01:00:30:40 Ricorda un referendum indetto dai radicali per abolire il regolamento del 1936 nel 1978. / 1978 / Italia / Roma / [1936] / Partito Radicale / Politici
01:00:31:56 Nel 1968 il Direttore era Lo Cascio. Il direttore non veniva mai a visitare i padiglioni e solitamente prendeva il primariato del primo reparto. Voleva intorno a sé solo infermiere di bella presenza. Il Direttore aveva funzioni tecniche ed amministrative. Aveva pieni diritti e doveva concedere lui il permesso a chiunque, anche alle autorità, di entrare nel manicomio. Le suore facevano capo invece alla Casa Generalizia che le aveva inviate. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Lo spazio manicomiale / Padiglione I / Infermieri / Direttori del manicomio / Gerlando Lo Cascio / Regolamento / Politici / Suore
01:00:35:07 Specifica la destinazione dei pazienti nei diversi padiglioni: I: reparto di accettazione; XII: agitati; XIV: periolosi; VI: epilettici; XVI: tubercolotici; XVIII: detenuti; XXII: era un ospedale a sé, data la sua grandezza e il suo sovraffollamento: c’erano 250 pazienti. E’ stato il primo padiglione a cui venne assegnato; XXXII e XXX: lavoratori; XVII: donne molto gravi. Ricorda Franco Paparo che, per motivi politici, venne nominato primario del padiglione XVII. A destra del comprensorio c’erano i reparti maschili, a sinistra quelli femminili. I primi padiglioni erano i migliori; poi, mano mano che si procedeva di numero e ci si addentrava nel parco, arrivava “la fine della vita”. Stefano viene assegnato “per punizione” al padiglione XXII, che contava 250-270 pazienti. C’erano molti pazienti anziani con morbo di Alzheimer o arteriosclerosi, accanto a ragazzi deficienti o con sindrome di Down. “Per punizione”: perché porta in reparto l’Unità e la suora lo rimprovera. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Padiglione I / Padiglione XII / Padiglione XIV / Padiglione XVIII / Padiglione XXII / Padiglione XXXII / Padiglione XXX / Padiglione XVII / Psichiatri / Franco Paparo / Pazienti / Lo spazio manicomiale / Parco / Diagnosi mediche / Diagnosi mediche in manicomio / [Morbo di Alzheimer] / [Sindrome di Down] / L'Unità / Media / Suore
01:00:40:56 Ci sono state diverse ondate di assunzioni di infermieri sulla base dell’appartenenza politica dell’Amministrazione Provinciale. Tra gli eletti del periodo ricorda Mechelli e Tidei di Civitavecchia. / 1968-1977 / Italia / Roma / Civitavecchia (RM) / Politici / Provincia di Roma / Infermieri / Enti
01:00:41:41 Al padiglione XXII c’erano 70 infermieri; c’erano 10 squadre; ogni squadra si componeva di 7 infermieri. La suora controllava gli infermieri. Quando mancava un infermiere si era costretti a fare il suo turno: uno straordinario di 8 ore (il turno era di 8 ore). C’erano varie tipologie di infermieri: l’infermiere “di porta”, “delle medicine” (che lavorava 5 minuti al giorno!), “di giro”, “di scale”, “di cucina”. C’erano poi gli “infermieri autonomi”, i più “agitati” che andavano moderati e meglio controllati. Le suore gestivano il cibo in reparto. Al padiglione XXII c’erano 3 corsie di degenza. I pazienti autonomi trascorrevano la giornata nelle sorveglianze, che erano degli enormi stanzoni, oppure, nel caso delle sorveglianze esterne, giardini recintati da un’alta rete. La corsia 5 del padiglione XXII era di infermeria e ospitava handicappati sulla carrozzella oppure i pazienti in qualche modo favoriti. C’erano, inoltre, delle stanze di isolamento che vennero trasformate in camerette a disposizione della suora. Nella corsia A del XXII c’erano pazienti la cui età andava dai 25 ai 50 anni, che avevano patologie depressive, ma che erano ancora autonomi. Le corsie B e C, sistemate al piano terreno, ospitavano deficienti, oligofrenici, sudici C’era, inoltre, un parlatoio al piano terreno, dove a Natale gli infermieri facevano a gara ad allestire un enorme presepe per ingraziarsi la suora. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Padiglione XXII / Infermieri / Suore / Lavoro e retribuzione / Lavoro e retribuzione in manicomio / Cibo / Cibo in manicomio / Lo spazio manicomiale / Sorveglianza / Diagnosi mediche / Diagnosi mediche in manicomio / Depressione / Depressione diagnosticata in manicomio / Occasioni ricreative / Occasioni ricreative in manicomio / Natale (in manicomio)
01:00:52:00 Si cercava di sopravvivere e di resistere alla noia e all’abbandono esistenziale anche mediante attività espressive ed artistiche. Ricorda il paziente Alberto Paolini. La vita di reparto era simile a quella di un caserma. La giornata iniziava molto presto: verso le 5,30-6. La suora usciva alle 5,30 dal padiglione la mattina per andare in cappella a pregare. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Pazienti / Alberto Paolini / Attività creative / Attività creative in manicomio / Scrittura (in manicomio) / Suore / Lo spazio manicomiale / Concetti e definizioni di manicomio
01:00:54:55 Ricorda il giorno in cui veniva fatto il bagno ai pazienti: ogni 15 giorni nei reparti migliori, oppure una volta al mese. I sudici ricevevano sempre vestiti sporchi. I pazienti indossavano pantaloni privi di cinta. Gli infermieri facevano allora grandi nodi ai pantaloni per fare in modo che non calassero. Per regolamento gli infermieri dovevano perquisire i pazienti, che non potevano avere nulla: non dovevano avere lacci alle scarpe o tenere con sé fiammiferi o corpi taglienti. Le pazienti donne non potevano disporre di pannolini assorbenti durante il ciclo mestruale. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Corpo / Pazienti
01:00:59:10 Nel parlatoio c’erano cartelli nei quali venivano ammoniti i familiari dei pazienti in visita a lasciare qualsiasi bene che portassero al loro congiunto all’infermiere o alla suora; i pazienti non potevano tenere nulla per sé. I pazienti fumavano molto perché non facevano nulla durante il giorno. La sigaretta era l’elemento di scambio per eccellenza in manicomio. Fa riferimento all’esperienza trascorsa nel padiglione XXV, un reparto aperto. Qui, nonostante non ci fossero reti, né porte chiuse, i pazienti inizialmente non facevano un passo oltre lo spazio che avevano attraversato durante anni ed anni di istituzionalizzazione. / Cibo / Cibo in manicomio / [Santuario di Santa Rita da Cascia] / Pazienti / Familiari / Familiari di altri / Cibo / Cibo in manicomio / Lo spazio manicomiale / Suore / Infermieri / Sigarette / Padiglione XXV / Sindrome istituzionale
02:00:00:00 Inizio del media 2
02:00:00:00 Racconta di un paziente, che era un avvocato. In manicomio finivano pazienti provenienti da contesti molto diversi. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Pazienti
02:00:01:01 Al reparto XXII c’era Gianfranco Baieri, un “malatino” che sostituiva gli infermieri nello svolgimento delle più umili mansioni di reparto. Per descrivere il manicomio Stefano utilizza la metafora del lager: anche qui c’erano dei “kapò”, che venivano detti appunto “malatini”, i quali venivano in qualche modo favoriti dal regolamento e dalla suora per il fatto di essere più servizievoli. Baieri aveva una particolarità: gli piaceva accudire i morti. Spesso riconvertiva le sigarette che riceveva per le pulizie di reparto in soldi e li dava all’infermiere perché gli comprasse delle pile nuove per la sua radiolina. L’infermiere, invece, disonesto, intascava i soldi e gli restituiva le pile scariche. Nel 1968 alcuni infermieri si ribellano a queste ingiustizie e contestano. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Padiglione XXII / Pazienti / Gianfranco Baieri / Lavoro e retribuzione / Lavoro e retribuzione in manicomio / Ergoterapia / Concetti e definizioni di manicomio / Leggi e regolamenti / Regolamento / Gestione delle risorse economiche / Gestione delle risorse economiche in manicomio / Sigarette / Infermieri / Suore
02:00:11:55 L’infermiere doveva “lasciare fuori” i suoi pensieri quando entrava in manicomio. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Suore / Psichiatri / Infermieri / Lavoro e retribuzione / Lavoro e retribuzione in manicomio
02:00:13:02 Come i pazienti, gli infermieri provenivano da strati sociali bassi:erano ex contadini o ex artigiani. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Pazienti / Infermieri / Lavoro e retribuzione / Lavoro e retribuzione fuori del manicomio
02:00:15:26 All’interno del corpo infermieristico erano presenti diverse componenti sindacali: la CISL, la UIL, la CGIL e il sindacato autonomo. Molti infermieri vedevano nel lavoro una possibilità di riscatto sociale, ma quello che mancava loro era una coscienza politica. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Infermieri / Sindacato / Confederazione Generale Italiana del Lavoro / Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori / Unione Italiana del Lavoro / [Sindacato Autonomo] / Giulio Andreotti / Amintore Fanfani / Democrazia Cristiana / Politici
02:00:20:23 Ricorda che, durante il turno di notte, apriva “L’istituzione negata” e leggeva qualche passo anche ai colleghi, per cercare di svegliare la loro coscienza. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Padiglione XXII / Gianfranco Baieri / Franco Basaglia / Pazienti / Infermieri / Ronald Laing
02:00:22:36 Ricorda Franco Paparo, un medico che appoggiava gli infermieri durante le assemblee che si tennero presso il teatro del Santa Maria della Pietà e presso Palazzo Valentini nel 1973. Si manifestava con lo slogan “Contratto e Riforme” contro il “mostro” del manicomio. Si tentava di costruire un’alleanza con i medici in questa lotta, di mettere in atto la Legge 431 (soprattutto l’articolo 4, che sanciva il ricovero volontario) e di intraprendere una lotta salariale e strutturale allo stesso tempo per mutare la gestione del manicomio. Ci si allea anche con Medicina Democratica, Psichiatria Democratica e si tenta di coinvolgere anche gli psicologi e gli assistenti sociali. / 1968-1977 / [1973] / Suore / Sindacato / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / [Palazzo Valentini] / Infermieri / Psichiatri / Concetti e definizioni di manicomio / Leggi e regolamenti / Legge 431/1968 / Legge 431/1968 articolo 4 / [Medicina Democratica] / Psichiatria Democratica / Psicologi / Assistenti sociali / Franco Paparo / Movimenti politici / Enti
02:00:29:09 Ricorda Iaria e Pariante che erano i due direttori del Santa Maria della Pietà. L’Ospedale era stato diviso in due parti dato che la Legge 431 aveva stabilito che un ospedale psichiatrico dovesse contare non più di 600 pazienti (e al Santa Maria della Pietà ce ne erano circa 1500). La Legge portò all’ingresso in ospedale di psicologi e di assistenti sociali, ma, nonostante le innovazioni, l’impressione di Stefano era che la Legge 431 fosse solo una trasformazione dell’istituzione e non un passo verso il suo superamento. Non tutti gli infermieri e soprattutto i medici erano favorevoli al cambiamento. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Direttori del manicomio / Ferdinando Pariante / Antonino Iaria / Leggi e regolamenti / Legge 431/1968 / Psicologi / Assistenti sociali / Psichiatri / Infermieri
02:00:37:50 Iaria era favorevole all’innovazione e prende sotto il suo controllo i reparti migliori. Pariante, chiamato “girifalco”, era più conservatore. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Ferdinando Pariante / Antonino Iaria / Direttori del manicomio
02:00:39:08 Al reparto XXII c’erano 12 infermieri sindacalizzati e il Primario tenta di scorporare il gruppo per disperdere questo bacino di coscienza antistituzionale. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Movimenti politici / Lotta Continua / Eventi storici / Contestazione giovanile / Sindacato / Infermieri / Psichiatri / Padiglione XXII
02:00:40:51 Da parte degli infermieri si arriva anche a proporre di mandare via la suora dal reparto XXII, ma ciò non viene accordato. La suora era una “protetta” di Monsignor Angelini, a capo della Casa Generalizia. I viveri extra che arrivavano venivano rivenduti dal primario e parte dei soldi andava alla Casa Generalizia di Monsignor Angelini. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Infermieri / Suore / Padiglione XXII / Preti / [Monsignor Angelini] / Cibo / Cibo in manicomio
02:00:42:21 Nell’agosto del 1975 viene avviata l’esperienza di occupazione presso il padiglione XXV. Prima di allora il XXV era sempre stato un reparto di isolamento, perché nei periodi di guerra e di epidemia venivano isolati qui i pazienti. La lotta degli infermieri introduce parole nuove: “terapia”, “prevenzione”, “cura” e “riabilitazione”. All’inizio, gli infermieri chiedono di poter scegliere il personale e i pazienti da portare al XXV per iniziare questa esperienza. Di fatto non fu concessa loro la possibilità di scegliere i pazienti: il Primario, Benincasa Stagni, gli affidò i più gravi provenienti dal padiglione XXII. / 1968-1977 / [1975] / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Padiglione XXV / Padiglione XXII / Infermieri / Pazienti / Psichiatri / Emilio Benincasa Stagni
02:00:48:12 Nei padiglioni XVII (dove c’era il dr. Franco Paparo) e XX (dove c’era il dr. Massimo Marà) si erano avviati esperimenti di apertura. Anche il Dr. Mellina si dimostrava disposto alle innovazioni. Tuttavia in questi padiglioni la porta di ingresso era mantenuta chiusa, a differenza di quello che accadrà al padiglione XXV. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Padiglione XVII / Padiglione XX / Psichiatri / Franco Paparo / Sergio Mellina / Massimo Marà
02:00:49:15 Nel padiglione XVI era già stata avviata nel 1974 un’esperienza di apertura, ma, mentre al padiglione XXV gli infermieri erano”da soli”, al XVI essi avevano qualche privilegio. / 1968-1977 / Italia / Roma / Adriano Pallotta / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Padiglione XVI / Padiglione XXV / Infermieri / Psichiatri / [1974]
02:00:51:11 Il bilancio dell’Amministrazione Provinciale era di 1 miliardo e 900 milioni; ma, in realtà, le cose che risultavano sul bilancio non si videro mai all’interno dei padiglioni. Sotto l’assessorato di Agostinelli si ebbe un miglioramento dei fondi per l’ergoterapia. C’erano dei tabulati che venivano riempiti dalla suora per generi che non arrivavano mai al Santa Maria della Pietà. Si poteva leggere anche lo stanziamento di fondi per attività creative e progetti di alfabetizzazione. Per esempio, comparivano stanziamenti per la carta igienica, ma la carta igienica non è mai esistita in manicomio. Gli infermieri fecero degli accertamenti, telefonando ai commercianti degli uffici merci e scoprirono questo fatto. Era stanziato mezzo litro di latte per ogni paziente al giorno: cosa che non è mai stata rispettata al Santa Maria della Pietà. Il macellaio dava sempre le carni migliori a chi occupava una posizione di potere in manicomio; destinava invece le parti peggiori della bestia ai pazienti. Al padiglione XXV si inizia a far notare questa incongruenza all’economato ed all’ufficio merci. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Provincia di Roma / Cibo / Cibo in manicomio / Politici / Nando Agostinelli / Lavoro e retribuzione / Lavoro e retribuzione in manicomio / Ergoterapia / Attività creative / Attività creative in manicomio / Infermieri / Pazienti / Padiglione XXV / Suore / Enti
02:01:00:54 Al XXV si inizia una lotta per introdurre le posate e riabilitare i pazienti alla cura di sé. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Padiglione XXV / Pazienti / Cibo / Cibo in manicomio / Corpo
03:00:00:00 Inizio del media 3
03:00:00:00 Le lenzuola, le divise ed ogni indumento veniva timbrato col numero del padiglione di appartenenza. / 1968-1977 / Suore / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Padiglione XXII / Corpo
03:00:00:35 L’elettroshock veniva fatto in serie. Veniva pagato un elettricista esterno. L’elettroshock era usato dalla suora come una punizione per il paziente negligente. Stefano parla di vera e propria ritorsione. Era usato per le patologie che non si sapeva come curare. Era inesistente il concetto di “continuità terapeutica”. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Trattamenti sanitari / Elettroshock / Suore / Pazienti / Diagnosi mediche / Diagnosi mediche in manicomio
03:00:07:57 Quando inizia l’occupazione del reparto XXV i pazienti iniziano coraggiosamente ad avventurarsi prima nel parco e poi fuori dal comprensorio. Quando arrivavano in portineria l’addetto al cancello telefonava al reparto XXV e segnalava che “uno dei loro” voleva uscire. Racconta di un paziente, soprannominato “il Presidente” che un giorno esce e percorre tutta la zona di Balduina con l’autobus 47 per andare a trovare la moglie. Sull’autobus gli viene chiesto il biglietto e lui espone al controllore il permesso di uscita rilasciatogli dall’infermiere De Propis. Racconta anche di un altro paziente, “l’avvocato”, che quando uscì per la prima volta andò dal tabaccaio a comprare le “sigarette sciolte” (“cinque esportazione!”): mancava da talmente troppi anni dalla società che non conosceva i pacchetti di sigarette. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Padiglione XXV / Pazienti / Monte Mario / Inserimento nella società e nella vita di quartiere / Paura / Paura della società esterna da parte dell'internato / Sindrome istituzionale / Lo spazio manicomiale / Parco / [Balduina] / [Autobus 47] / Familiari / Familiari propri / Infermieri / Sigarette / Germano De Propis
03:00:11:26 Ricorda che un medico diagnosticò la salmonella ad alcuni pazienti, dunque venne utilizzato il padiglione XXV (che era stato sempre un padiglione di isolamento) per internare questi pazienti. Gli infermieri e i pazienti del padiglione occupato dovranno dunque, per un periodo, trasferirsi al padiglione XC, che era stato fino a poco prima il reparto dei bambini, chiamato Istituto Sante De Sanctis. Il trasferimento nel nuovo reparto induce regressione nei pazienti e rabbia negli infermieri, costretti addirittura a prestare servizio anche nel padiglione XXV. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Padiglione XXV / Padiglione XC / Istituto Sante De Sanctis / Psichiatri / Pazienti / Diagnosi mediche / Diagnosi mediche in manicomio / [Salmonellosi] / [Salmonellosi in manicomio] / Infermieri
03:00:18:15 Ricorda che i servizi generali inviavano nei padiglioni prima la frutta e poi le pietanze, dunque gli infermieri davano prima la frutta e poi la pasta ai pazienti: la cosa era contro ogni principio di riabilitazione, come anche l’idea di mangiare solo con un cucchiaio. Nel padiglione XXV si inizia a riabilitare il paziente anche alla convivialità del pasto, introducendo ad esempio elementi come la tovaglia, le posate e creando dei tavolini da massimo 4 posti, così da rompere la tradizione serializzante dell’enorme tavolone che veniva posto nei refettori del manicomio. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Padiglione XXV / Infermieri / Pazienti / Cibo / Cibo in manicomio
03:00:20:11 Non fu concessa agli infermieri promotori dell’iniziativa del XXV nemmeno la possibilità di scegliere il personale. Molti infermieri scelsero di lavorare nel padiglione XXV perché pensavano che lì avrebbero lavorato di meno. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Padiglione XXV / Infermieri / Pazienti / Cibo / Cibo in manicomio
03:00:21:00 La fine dell’esperienza del padiglione XXV viene segnata da un incidente: un paziente uccide un altro con un attrezzo da lavoro lasciato nel ripostiglio. L’amministrazione provinciale di sinistra si rifiuta di difendere l’operato degli infermieri, dunque l’esperienza si interrompe e tutto ritorna come prima. Una Commissione svolge molte inchieste sull’accaduto. Presso il reparto XXV vigeva la cosiddetta consegna collettiva. La consegna non era cioè più nominale ma, attraverso questo meccanismo, l’intero corpo degli infermieri si assumeva la responsabilità del reparto. Tuttavia, dato il sistema giudiziario, fu necessario individuare un colpevole e l’infermiere più anziano venne incriminato. Vennero incriminati anche il primario ed il medico di reparto, ognuno secondo un capo di imputazione. Per cinque anni hanno combattuto affrontando spese legali ingenti (che riuscirono a sostenere in parte grazie ai proventi del loro libro “Padiglione XXV”). Il primario del reparto non li appoggiò: anzi, disse di riferire all’interrogatorio che lui aveva raccomandato agli infermieri di chiudere lo stanzino degli attrezzi da lavoro, per sottrarsi ad ogni responsabilità. / Sigarette / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Padiglione XXV / Pazienti / Politici / Provincia di Roma / Infermieri / Psichiatri / Attività creative / Attività creative in manicomio / Scrittura (in manicomio) / Enti / Giudice
03:00:27:51 Malgrado l’epilogo dell’occupazione del reparto XXV, questa esperienza ha rappresentato comunque una vittoria: fu la prima esperienza di rivoluzione interamente sorretta dagli infermieri; inoltre diede la possibilità di vedere come un altro metodo di lavoro e di relazione con i pazienti fosse possibile. Infatti, fu a partire da quell’esperienza che si iniziò a formare il personale in modo un po’ diverso. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Padiglione XXV / Pazienti / Infermieri
03:00:29:01 Rimane in servizio al Santa Maria della Pietà fino al 1980. Nel 1980 erano usciti dal Santa Maria della Pietà 180 infermieri. Zugaro nota che alcuni infermieri che erano rimasti a lavorare in manicomio e che non erano andati nelle strutture del territorio avevano “realizzato il loro sogno”, ovvero quello di non fare nulla: in manicomio restavano i pazienti più cronicizzati. / 1978-1999 / [1980] / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Infermieri / Pazienti / Strutture alternative
03:00:35:38 Per via delle sue continue lotte e sfide al regolamento del manicomio veniva chiamato “cavallo pazzo”. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Infermieri
03:00:38:55 Molti infermieri all’inizio non erano favorevoli alla consegna collettiva. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Padiglione XXV / Infermieri / Lavoro e retribuzione / Lavoro e retribuzione in manicomio
03:00:40:37 Alle assemblee generali aderivano membri dell’amministrazione provinciale o regionale, nonché rappresentanti sindacali. Spesso i risultati delle votazioni venivano manipolati. Durante le assemblee si proponevano scioperi per ottenere cambiamenti, si stabilivano delle scadenze per ottenerli, dunque veniva stabilito un giorno per riconvocare l’assemblea e notare se effettivamente i cambiamenti erano stati apportati dai vertici dell’istituzione. Ricorda che le assemblee erano aperte e che attaccava volantini su Mao Tse Tung all’ingresso del comprensorio e per questo veniva rimproverato dal Direttore Bartoloni; vestiva da “sessantottino”, coll’eschimo, le “scarpe di Che Guevara” e il basco. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Infermieri / Movimenti politici / Lotta Continua / Eventi storici / Contestazione giovanile / Provincia di Roma / Regione Lazio / Enti / Politici / Sindacato / [Mao Tse Tung] / Direttori del manicomio / Massimiliano Bartoloni / [Ernesto Che Guevara] / Corpo
03:00:50:54 Le assemblee generali erano incentrate sul recupero dei diritti negati dei pazienti, ma anche degli infermieri troppo istituzionalizzati e degradati nella loro professione. Dopo sei giorni di sciopero vennero assunti 120 portantini, che sollevarono gli infermieri dalla mansione di pulizia del reparto. Gli infermieri lottano dunque per difendere la loro dignità ed affermare una nuova metodologia di lavoro manifestando la necessità di una formazione. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Infermieri / Pazienti / Lavoro e retribuzione / Lavoro e retribuzione in manicomio / Sindrome istituzionale
03:00:56:04 Zugaro parlava spesso con Franco Paparo, gli chiedeva spiegazioni e consigli, faceva notare che mentre il medico passava poco più di 4 ore nel padiglione, gli infermieri erano lì tutto il giorno, quindi avevano bisogno di sapere come dovevano comportarsi con i pazienti, avevano bisogno di acquisire competenze. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Psichiatri / Franco Paparo / Infermieri / Pazienti / Lavoro e retribuzione / Lavoro e retribuzione in manicomio
03:00:57:54 Nell’esperienza di occupazione del padiglione XXV gli infermieri erano molto uniti. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Padiglione XXV / Infermieri / Giudice
03:01:02:31 Si diceva che le infermiere del manicomio erano tutte “puttane” in quanto dovevano mentire sul loro status civile o sui loro legami affettivi per entrare in manicomio: se dunque non erano “impegnate” non avevano motivo di sottrarsi alle “avances” dei medici. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Infermieri / Psichiatri / Corpo / Leggi e regolamenti / Regolamento
04:00:00:00 Inizio del media 4
04:00:00:00 Le infermiere dovevano rispettare regole rigide sull’abbigliamento; una volta uscite dal manicomio, terminato il turno, si truccavano pesantemente, si cotonavano i capelli, si vestivano con abiti succinti: era una specie di lotta psicologica contro l’abbruttimento. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Infermieri / Corpo / Sindrome istituzionale / Leggi e regolamenti / Regolamento
04:00:01:46 Ricorda che gli infermieri utilizzavano sempre delle traverse quando si sedevano sulle panche: con le traverse o con dei fogli di giornale isolavano le zone “contaminate” dai pazienti. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Infermieri / Pazienti / Corpo / Sindrome istituzionale
04:00:03:21 In 12 anni di lavoro presso il Santa Maria della Pietà non ha mai ricevuto schiaffi o altri tipi di percosse dai pazienti. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Pazienti
04:00:05:01 E’ contrario alla strumentalizzazione delle attività artistiche dei pazienti, che spesso genera solo sentimenti di pietismo e di imbarazzo. Si scaglia in particolare contro alcune psicologhe. / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Spettacoli ed eventi / Spettacoli ed eventi fuori del manicomio / Spettacoli ed eventi dentro il manicomio / [Sigmund Freud] / Attività creative / Attività creative in manicomio / Attività creative fuori del manicomio
04:00:14:45 Il paziente era ingannato sin dal suo ingresso in manicomio, in quanto era internato per un tempo che non conosceva e non veniva mai informato sul suo stato di salute. Stefano Zugaro fa un confronto con la condizione attuale di pazienti ricoverati nei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura. / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Franco Basaglia / Strutture alternative / Ospedali ed ambulatori medici / Pazienti / [Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura]
04:00:16:45 Zugaro lavorò al Forlanini, che fu uno dei primi ospedali ad aprire un SPDC. Qui le degenze erano brevi: i 15 giorni canonici di degenza per monitorare la situazione del paziente e magari indirizzarlo in strutture adeguate al suo caso. Ricorda la moglie di Sandro Pertini, la Dott.ssa Voltolina, che lavorava presso l’Ospedale Forlanini. Il suo atteggiamento era misto tra la scientificità ed il pietismo; tuttavia era una dottoressa sempre capace di mettersi in discussione, di riconoscere i suoi errori. / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedali ed ambulatori medici / Ospedale Forlanini / [Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura] / Strutture alternative / Pazienti / Psichiatri / Carla Voltolina / Sandro Pertini / Politici
04:00:19:50 Ricorda il tentativo di reinserimento nel contesto familiare di un paziente di nome Michele; vennero presi contatti con la cognata. Secondo Zugaro é fondamentale ricostruire la storia del paziente; è importante soprattutto che l’équipe converga su un’unica versione della storia, dalla quale partire per concordare un percorso terapeutico. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Padiglione XXV / Pazienti / Familiari / Familiari di altri / Assistenti sociali / Psicologi / Psichiatri / Inserimento nella società e nella vita di quartiere / Casa / Casa di altri
04:00:21:28 Dice che il lavoro di infermiere lo appassiona molto, ma deve essere organizzato in modo diverso: non si può stare a contatto col paziente in un clima di reclusione generale; il carico di lavoro del personale deve essere ben distribuito ed avere precise finalità. I meccanismi istituzionali in SPDC sono gli stessi del manicomio: l’infermiere è un “guardaspalla” del medico. Bisogna invece recuperare la relazione con il paziente. / 1978-1999 / Strutture alternative / Comunità Terapeutica / [Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura] / Ospedali ed ambulatori medici / Pazienti / Infermieri / Sindrome istituzionale / Lavoro e retribuzione / Lavoro e retribuzione fuori del manicomio
05:00:00:00 Inizio del media 5
05:00:00:23 L’autogestione del padiglione XXV termina nel 1976. / 1968-1977 / [1976] / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Padiglione XXV
05:00:00:40 Dopo il varo della legge 180 i vecchi Primari che prima avevano opposto resistenza al cambiamento diventano tutti basagliani. / 1978-1999 / 1978 / Leggi e regolamenti / Legge 180/1978 / Psichiatri / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Trieste / Arezzo / Perugia / Franco Basaglia
05:00:04:43 Ricorda la nascita di organizzazioni come Medicina Democratica e Magistratura Democratica, che si ispiravano a Psichiatria Democratica e all’esperienza delle lotte del 1968. Nascono anche dei “falsi movimenti” con i quali gli infermieri dovranno fare i conti. / 1968 / 1978-1999 / Movimenti politici / Psichiatria Democratica / [Medicina Democratica] / [Magistratura Democratica]
05:00:05:44 Ricorda il fraintendimento di alcuni concetti espressi da Basaglia: Basaglia non ha mai negato la malattia mentale, come invece molto spesso si è sentito dire. / 1978-1999 / Diagnosi mediche / Franco Basaglia / Italia
05:00:06:11 Ricorda che i “falsi profeti” emersi dopo il varo della Legge 180 misero in crisi il rapporto con i familiari dei pazienti, che fino ad allora erano stati ottimi: le famiglie erano in agitazione, credevano che la Legge 180 e la chiusura dei manicomi comportasse un totale abbandono da parte delle istituzioni. E’ un momento di transizione difficile perché incombeva una scadenza imposta dalla 180 per la chiusura definitiva dei manicomi. Si attuano spesso dimissioni selvagge e ciò genera confusione, delusione, ansia. / 1968 / 1978-1999 / Leggi e regolamenti / Legge 431/1968 / Legge 431/1968 articolo 4 / Legge 180/1978 / Familiari / Familiari di altri / Pazienti / Difficoltà di inserimento nella società e nella vita di quartiere
05:00:09:10 Dopo il varo della legge i pazienti vengono scossi da innovazioni che risultano spesso traumatiche. Nel 1976 il numero dei pazienti era ancora di 1200 pazienti; nel 1980 il numero scende a 800. / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / [1976] / [1980] / Difficoltà di inserimento nella società e nella vita di quartiere / Paura / Paura della società esterna da parte dell'internato
05:00:10:10 Nel 1980 c’è il blocco definitivo delle accettazioni. Ce ne era stato già uno nel 1978, ma si era trattato di un blocco parziale, in quanto i pazienti potevano rientrare se dimessi in un tempo non superiore ad un mese o due; in caso contrario venivano ammessi nei nuovi servizi. / 1978-1999 / 1978 / [1980 ] / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Strutture alternative / Leggi e regolamenti / Legge 180/1978 / Pazienti
05:00:10:50 Dopo il varo della legge 180 vengono aperti dei servizi di Diagnosi e Cura presso il Forlanini, il S. Filippo Neri e il S. Giovanni. In tutti e tre gli ospedali i pazienti vengono sistemati nei posti peggiori: al Forlanini nei pressi dell’accettazione; al S. Filippo sopra la camera mortuaria; al S. Giovanni nei seminterrati, in un lungo corridoio che viene chiamato da Zugaro “il gallinaro”. / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedali ed ambulatori medici / Ospedale San Filippo Neri / Ospedale Forlanini / Ospedale San Giovanni / Strutture alternative / [Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura] / Pazienti / Infermieri / Psichiatri / 1978 / Leggi e regolamenti / Legge 180/1978
05:00:13:00 Vengono occupate delle case-famiglia nelle zone periferiche di Roma, grazie all’appoggio di alcune parti politiche. / 1978-1999 / Italia / Roma / Strutture alternative / Casa Famiglia / Politici / Pazienti / Inserimento nella società e nella vita di quartiere
05:00:13:42 Il sistema dei servizi non costituiva affatto una rete efficiente: ogni struttura rimandava le responsabilità all’altra, come avviene oggi con gli immigrati. C’è da fare ancora molta strada per comprendere la diversità. / 1978-1999 / Italia / Roma / Strutture alternative
05:00:16:00 L’immediato post-180 ha prodotto necessità e richieste di nuove figure professionali, ma ha anche generato nuove gerarchizzazioni, nuove invocazioni di efficienza. Anche se forse dall’esterno non si vede, il meccanismo di nuova gerarchizzazione permea la situazione dei servizi pubblici del post-180. C’è un grande malcontento e un pesante carico sulle famiglie. / 1978-1999 / Italia / 1978 / Leggi e regolamenti / Legge 180/1978 / Lavoro e retribuzione / Lavoro e retribuzione fuori del manicomio / Strutture alternative / Familiari / Familiari di altri
05:00:19:50 Prima dell’approvazione della Legge 180 vengono assunte nuove figure professionali presso il Santa Maria della Pietà, come è il caso degli assistenti sociali. / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Lavoro e retribuzione / Lavoro e retribuzione in manicomio / Assistenti sociali
05:00:20:51 Nel 1980 c’erano circa 800 pazienti in manicomio, divisi per età e per patologia. Ci sono 420 psicotici; gli altri sono ex-dementi, oligofrenici, handicappati fisici. Gli infermieri si battono per ottenere piani assistenziali differenziati per le diverse tipologie di pazienti. / 1978-1999 / [1980] / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Diagnosi mediche / Diagnosi mediche in manicomio / Psicosi / Pazienti / Infermieri
05:00:22:32 Nelle nuove strutture si lavora come in manicomio: sul risparmio delle energie, di tempo e sulla serializzazione dell’assistenza ai pazienti. Ciò avviene anche nelle strutture che apparentemente sono migliori, più belle. / 1978-1999 / Italia / Strutture alternative / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Lavoro e retribuzione / Lavoro e retribuzione in manicomio / Lavoro e retribuzione fuori del manicomio / Pazienti
05:00:24:38 Zugaro sostiene che una riforma sanitaria non è semplicemente una riforma ospedaliera: è una riforma socio-sanitaria. / 1978-1999 / 1978 / Leggi e regolamenti / Legge 180/1978
05:00:25:14 Nell’immediato post-180 gli infermieri rappresentano un battistrada nelle nuove politiche e nei nuovi provvedimenti di intervento: volevano interventi che andassero oltre quelli prospettati dai politici; i politici, infatti, elargivano solo fondi, senza preoccuparsi di attuare verifiche nei programmi e senza dare la minima continuità di fondi ad alcun programma. La scarsa continuità dei programmi (dovuta alle continue riformulazioni di Giunte, ad esempio) è all’origine di molti scandali per mala sanità attuali. / 1978-1999 / Italia / Enti / Regione Lazio / Politici / 1978 / Leggi e regolamenti / Legge 180/1978 / Infermieri / Comune di Roma
05:00:27:24 Con l’avvento di Basaglia a Roma, nel 1979, viene proposta dagli infermieri alla Regione Lazio una legge speciale di applicazione del Piano Sanitario Nazionale. A Roma c’erano 20 Unità Sanitarie Locali, una per circoscrizione. Ogni circoscrizione aveva un Comitato di Gestione che contava all’interno rappresentanze di tutti i partiti; dunque, da un punto di vista burocratico le cose si erano complicate. Losavio e Piccione invocano l’applicazione della legge regionale n° 49. La legge stabiliva che la pianta organica che doveva esistere sul territorio per la malattia mentale doveva comporsi in questo modo: ogni 10.000 abitanti dovevano essere messi a disposizione 1 psichiatra, 1 psicologo, 1 assistente sociale e 7 infermieri. Ciò avrebbe potuto produrre una pianta organica che poteva rispondere all’1% della popolazione affetta da malattia mentale. Il bacino di utenza era calcolato sulla base di studi sull’incidenza della morbosità. / 1978-1999 / 1978 / [1979] / [1980] / Leggi e regolamenti / Legge 833/1978 / Franco Basaglia / Italia / Roma / Legge Regionale Lazio 49/1983 / Politici / Enti / Regione Lazio / Infermieri / Strutture alternative / Azienda Sanitaria Locale / Tommaso Losavio / Renato Piccione / Direttori del manicomio / Psichiatri / Psicologi / Assistenti sociali / Diagnosi mediche / Comune di Roma
05:00:33:51 La professione dell’infermiere è stata ulteriormente mortificata (anche dal punto di vista salariale) dal processo di aziendalizzazione. Ad impedire una buona realizzazione della Legge 180 è stato il processo di aziendalizzazione: essa riduce le lotte all’inasprimento per la conservazione dei privilegi acquisiti. / 1978-1999 / Strutture alternative / Azienda Sanitaria Locale / Lavoro e retribuzione / Lavoro e retribuzione fuori del manicomio / Infermieri / 1978 / Leggi e regolamenti / Legge 180/1978
05:00:39:07 Oggi i CSM sono ricettacoli dei pazienti più gravi, più difficili, meno abbienti; non si occupano delle nuove patologie, di prevenzione, come invece dovrebbero. / 1978-1999 / Italia / Strutture alternative / Centro di Salute Mentale / Pazienti / Diagnosi mediche / Diagnosi mediche fuori dal manicomio / Lavoro e retribuzione / Lavoro e retribuzione fuori del manicomio
05:00:41:54 Zugaro critica la tendenza dei media a parlare della malattia mentale solo in termini di cronaca nera oppure con articoli che incoraggiano un forte pregiudizio sociale nei confronti di chi soffre una condizione di disagio; altra tendenza è quella di dare la colpa di ogni reato compiuto dai malati di mente alla sola psichiatria: la cosa riguarda anche la pubblica sicurezza. Non si tratta solo di una devianza mentale, ma anche di un devianza sociale, quindi le competenze e le rispettive responsabilità vanno divise, secondo Zugaro. / Franco Basaglia / Media / Enti / Ministero della Giustizia / [Carcere] / Forze dell'ordine / Psichiatri / Infermieri / Pazienti / Paura / Paura del "folle" da parte della società esterna
05:00:54:27 Zugaro critica la tendenza dei media a parlare della malattia mentale solo in termini di cronaca nera oppure con articoli che incoraggiano un forte pregiudizio sociale nei confronti di chi soffre una condizione di disagio; altra tendenza è quella di dare la colpa di ogni reato compiuto dai malati di mente alla sola psichiatria: la cosa riguarda anche la pubblica sicurezza. Non si tratta solo di una devianza mentale, ma anche di un devianza sociale, quindi le competenze e le rispettive responsabilità vanno divise, secondo Zugaro. / 1978-1999 / Italia / Strutture alternative / Centro di Salute Mentale / Pazienti / Difficoltà di inserimento nella società e nella vita di quartiere / Media
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